Che cos'è?


CARATTERISTICHE DELL'ASSOCIAZIONE


Quartojosso è un'associazione culturale che mette a disposizione dei soci i suoi locali, dove ognuno può svolgere libere attività in proprio o seguire le iniziative comuni, quali:
intaglio del legno, ceramica, pittura e disegno, scultura in pietra, fotografia, etc.
L'associazione organizza mostre, ricerche e corsi, rivolti agli interni ed esterni, siano essi già esperti o del tutto principianti.
Quartojosso, associazione senza scopo di lucro, accoglie soci senza confini territoriali, e chiede adesioni, sostegno e solidarietà a privati ed enti.

domenica 26 febbraio 2012

L'occhio...

Ma che ci vuole a fare un occhio? A vederlo qui sembra così facile...http://www.youtube.com/watch?v=LW3rYlS8X4E&feature=share
e visto che ci siamo, guardiamo pure anche tutto il resto...bye

mercoledì 22 febbraio 2012

Il maestro e la fatina

Non chiedetevi come mai le nostre sculture stanno venendo così bene : c'è chi lavora dietro le quinte. Certo, il maestro, direte... sì, certo, ma non solo.
Parliamo del maestro: Franco è sicuramente l'insegnante che tutti avremmo voluto incontrare fin dalla tenera infanzia. E' colui che riesce a far venire fuori il meglio di te, colui che ti esalta e ti fa volare alto anche quando sei tristemente consapevole dei tuoi limiti. Con lui non ci si sente mai inadeguati, non si ha mai paura di osare e anche ciò che sembra razionalmente irrealizzabile (soprattutto da mani inesperte), sotto la sua guida diventa plausibile e raggiungibile. Chiunque di noi di fronte al suo candore e alla sua fiducia finisce per capitolare e di fronte alla paura e all'indecisione alla fine si ritrova a dire 'perchè no? perchè non potrei provare anch'io?'. Bellissimo. Quale migliore maestro potremmo desiderare?
Ma. C'è un 'ma'. In questo periodo c'è un'altra figurina che si aggira tra i tavoli da lavoro dispensando la sapienza delle sue mani, qualcuna di nostra conoscenza non proprio digiuna di scultura, qualcuna che ha realizzato opere ben più complicate di una "semplice" testa... certo che la conosciamo. Ebbene, noi ci ritroviamo lì a lavorare, tra lui e lei, da una parte l'uno che ci fa sentire degni di Canova e dall'altra lei che ogni tanto poggia lievemente le mani sul nostro lavoro per darci una dritta dal punto di vista pratico. Il cuore e le mani. Saremmo potuti essere allievi più fortunati?
Ecco, mostriamo pure la nostra beneamata che si cimenta per Archeolab in un lavoro non proprio facilissimo...




martedì 14 febbraio 2012

La mia storia



Da piccolo disegnavo i treni e fantasticavo su di essi, in seguito il mio interesse non fu più il disegno ma i motori per molti anni. Nei diversi traslochi per l'Italia sono arrivato a Quartucciu, dove ho conosciuto l'Associazione Quartojosso. Visitando la sede e vedendo le diverse attività che vi si svolgevano, ho provato con l'intaglio su legno, con la scultura su pietra, con la lavorazione della ceramica ed infine la pittura su smalto (di cui in questo post vedete una dimostrazione). I lavori che faccio sono per soddisfare me stesso, senza pretese e qualora piacciano agli altri mi fa piacere. Per tutto questo devo ringraziare l'Associazione Quartojosso che mi dà la possibilità sia di poter fare qualcosa che mi piace, sia di vivere in un ambiente in cui le persone con interessi vari, nel tempo diventano amiche.
Come in tutte le comunità, non si vive di sola serietà (altrimenti che noia!) e la nostra associazione non fa eccezione: abbiamo il socio canterino, il socio specializzato nel fischiettare ed altre caratteristiche che rendono  l'atmosfera allegra, particolarmente quando si festeggia qualcuno o qualcosa.
Quanto un socio fa una lavoro nuovo, non manca il solito o la solita burlona che dà giudizi (naturalmente burleschi) sull'opera e sull'autore. Ma ciò non significa che siamo un'associazione di peones, la verità è che ci divertiamo comunque anche a fare le cose serie!!!! (Domenico Rizzi)








sabato 11 febbraio 2012

Gli spuntini che poi diventano cene

E' strano a dirsi, ma nella nostra sede esiste anche una cucina. Ma non un angolino, proprio una stanza con tanto di tavolo, fornelli, dispensa, frigorifero, macchinetta per il caffè, caminetto. Una cucina. Quando prendemmo possesso della casa per sistemarci tutti i mobili dell'associazione, qualcuno affacciò l'idea di adibirla ad altri scopi, che so, metterci scaffali per sistemare i calchi, oppure come ripostiglio per i pani di argilla. Ma fu un'idea che durò meno di un nanosecondo: ma siamo matti? e come facciamo quando siamo qui e ci viene fame? e se ci viene voglia di organizzare una cenetta dove ci mettiamo a cucinare? No, no, la cucina non si tocca! Bè, inutile dire che i calchi finirono in cortile e i pani d'argilla in un angolo all'ingresso. Ma la cucina fu salva.
Forse è per questo che quando stiamo lì ci sembra di essere a casa, ci facciamo il caffè, ci organizziamo le merende e spesso si sente davvero 'aria di famiglia'. Ogni tanto (spesso) qualcuno porta dei dolci (mi dicevano che è una sana abitudine che sta prendendo piede nei corsi del mercoledì...) e, ogni tanto, qualcuno delizia gli altri con le sue prelibatezze, vedi funghi, torte salate, peperoncini ripieni, pane appena sfornato, e altre squisitezze. Ognuno ha la sua. Teresa, per esempio, oltre alle sue mitiche torte meringate e le ciambelle alla sapa d'arancia, è capace di estasiarci con diversi piatti della tradizione e proprio ultimamente le è venuto in mente di dedicarci uno spuntino con 'sa simbula fritta'. Doveva essere uno spuntino. Doveva. Sì, non facciamo altro, giusto un piatto unico, una cenetta frugale per stare insieme... le ultime parole famose. E' finita invece come sempre, cioè quasi un cenone di capodanno... tutti hanno portato qualcosa, si è cucinato e i maschi, come sempre, si sono commossi davanti alla graticola. Alla fine era un gran fiorire di piatti diversi e profumi da svenire. Storie, chiacchere, risate a gogò. Molto bello e coinvolgente.




















lunedì 6 febbraio 2012

Così è cominciata una nuova avventura...

Talvolta basta che qualcuno dia il 'là' e gli altri seguono a ruota. I grandi eventi cominciano spesso così, senza programmazione alcuna. Tante volte è capitato di dover programmare qualcosa, di dover lavorare tutti insieme per uno scopo comune e non riuscire a mettersi d'accordo. Non si riesce a trovarsi tutti insieme, non coincidono gli orari, si hanno visioni diverse su come portare avanti il lavoro... sembra quasi che ci sia sempre qualcosa che ostacoli la realizzazione dei progetti e spesso si fa una gran fatica a coinvolgere tutti.
Stavolta no. Ha cominciato timidamente Marisa dicendo a Franco ' Io vorrei proprio provare una scultura in argilla...' e lui, che sembrava non aspettare altro, le dice di rimando :'Comincia subito, prendi il supporto in metallo, i giornali sono qui, fai una palla, metti carta, tanta carta, ancora ancora...'





Non mi ricordo chi è stato il secondo. Forse io, forse Bonnie, non so. Il fatto è che in un baleno sono spuntati dal nulla una serie di strutture in metallo e una pila di giornali e tutti hanno cominciato la loro brava scultura d'argilla. Da non crederci.




L'entusiasmo è andato crescendo pian piano, man mano che si decideva quale sarebbe dovuto essere il soggetto... tutti hanno cercato un modello, una ispirazione, e l'allegria è salita a mille.
Ora è diventato un appuntamento fisso, non aspettiamo altro che di arrivare in laboratorio e scoprire tutti insieme le nostre 'teste' per fare i commenti più disparati. Quanto è difficile però!
Quasi tutti sono alla loro prima esperienza e cimentarsi con i muscoli facciali non è esattamente una passeggiata! Ma, tutto sommato, che bella sfida!